[Testo di "Lo-fi tu"]
[Intro]
Ah, Tedua, okay, Shune
Aspettando la Divina Commedia, Vita Vera
[Strofa]
Ho un aneddoto sulla prima volta che feci un debito
Ero incredulo, avevo un codice nobile, non volevo
Cedere a chiedere un euro, ma non ne avevo
Così alle superiori a priori in ipnosi
Posi i miei occhi su quei tocchi marroni ma dolci
Da porsi fuori duri come noci
E non mi fossi fermato, anzi ho continuato a morsi
Accolti da te avvolti, nell'isolato mi isolavo dai mostri
Ispirato le notti
E feci puffi su puffi
E chiesi appunti agli adulti
E presi buchi da brutti ceffi
Messi mesi a dar pugni per riaverli tutti da tutti
Ma la gavetta durò poco
Giusto il tempo di farsi dar le cose a occhio oppure al doppio
Mi fermarono in zona 8 prima di andare a Cogo
Anche se colgo l'occasione per dire
Che in fondo reputo Genova un posto più balordo
Così ascoltavo Club Dogo guardando il porto (Tedua)
Mi trasferii millantando servizi sociali di Quarto Oggiaro
Ma ero ignaro
Di come la provincia creasse e limitasse arte rispetto a Milano
Questo almeno nel mio caso
E sicuro, mi scuso, ho generalizzato, ma
Adesso sto rivangando e divagando e divulgando
Tornando a te, mio caro hashish
Mi hai dato schiaffi, mi slacci le stringhe
Mi spinge e caschi in sbalzi temporali, sensoriali
Innesca temporali temporanei
Dall'Alverman al Roor, non scenderò a dettagli
Devo farmi un aerosol con gli incensi degli indiani
Incendi dei rituali, riaccendi i miei ideali
Lei mi dice ho una bella pelle e forse son le mani
Con cui ho impastato per anni e poi mi son messo in faccia
Soltanto per grattarmi
[Ritornello]
Certo, mantengo quel che prometto
E infatti "smetto" io a te, no, non l'ho mai detto
Però apprezzo ogni gesto che stai facendo
Per mandarmi segnali e darmi danni cerebrali
Penso che tengo tutto un universo
Di parole, parole, non lasciarle sole solo dentro
Magari poi esplode il contenitore delle frasi
Tienti forte o forse cadi
[Outro]
Aspettando la Divina Commedia
Vita Vera