Welcome to MyBunny.TV - Your Gateway to Unlimited Entertainment!
Enjoy 6,000+ Premium HD Channels, thousands of movies & series, and experience lightning-fast instant activation.
Reliable, stable, and built for the ultimate streaming experience - no hassles, just entertainment!
MyBunny.TV – Cheaper Than Cable • Up to
35% Off Yearly Plans • All
NFL, ESPN, PPV Events Included 🐰
Join the fastest growing IPTV community today and discover why everyone is switching to MyBunny.TV!
Start Watching Now
Percy Bysshe Shelley
Il tramonto
Già v'ebbe un uomo, nel cui tenue spirto
(qual luce e vento in delicata nube
Che ardente ciel di mezzo-giorno stempri)
La morte e il genio contendeano. Oh! quanta tenera gioia
Che gli fè il respiro venir meno
(così dell'aura estiva l'ansia talvolta)
Quando la sua dama, che allor solo conobbe l'abbandono
Pieno e il concorde palpitar di due creature che s'amano
Egli addusse pei sentieri d'un campo
Ad oriеnte da una foresta biancheggiantе ombrato
Ed a ponente discoverto al cielo!
Ora è sommerso il sole; ma linee d'oro
Pendon sovra le cineree nubi
Sul verde piano sui tremanti fiori
Sui grigi globi dell' antico smirnio
E i neri boschi avvolgono
Del vespro mescolandosi alle ombre
Lenta sorge ad oriente
L'infocata luna tra i folti rami delle piante cupe:
Brillan sul capo languide le stelle
E il giovine sussura: "Non è strano?
Io mai non vidi il sorgere del sole
O Isabella. Domani a contemplarlo verremo insieme."
Il giovin e la dama giacquer tra il sonno e il dolce amor
Congiunti ne la notte: al mattin
Gelido e morto ella trovò l'amante
Oh! nessun creda che, vibrando tal colpo
Fu il Signore misericorde
Non morì la dama, né folle diventò:
Anno per anno visse ancora
Ma io penso che la queta sua pazienza, e i trepidi sorrisi
E il non morir... ma vivere a custodia del vecchio padre
(se è follia dal mondo dissimigliare)
Fossero follia. Era, null'altro che a vederla
Come leggere un canto da ingegnoso bardo
Intessuto a piegar gelidi cuori in un dolor pensoso
Neri gli occhi ma non fulgidi più;
Consunte quasi le ciglia dalle lagrime;
Le labbra e le gote parevan cose morte tanto eran bianche;
Ed esili le mani e per le erranti vene e le giunture rossa
Del giorno trasparia la luce
La nuda tomba, che il tuo fral racchiude
Cui notte e giorno un'ombra tormentata abita
È quanto di te resta, o cara creatura perduta!
"Ho tal retaggio, che la terra non dà:
Calma e silenzio, senza peccato e senza passione
Sia che i morti ritrovino (non mai il sonno!) ma il riposo
Imperturbati quali appaion
O vivano, o d'amore nel mar profondo scendano;
Oh! che il mio epitaffio, che il tuo sia: Pace!"
Questo dalle sue labbra l'unico lamento