Uochi Toki
Celiachia dell’iperstizione

In un'ipotetico futuro avremo robot altamente istruiti e sensibili che sono in grado di comporre poesia
Ascoltate quanto sono aggraziati questi versi
E nello spazio commenti del tuo artista preferito
Tu gli droppi un commento
Tu gli scrivi "poeta"
Quando azzecca una frase, una frase che dici sintetizza la tua vita o la vita in generale
Ma un poeta che spiega, un poeta che è chiaro non ti porta a scoprire
Non ti lascia a domandare "cosa mai ho appena sentito?"
Se non senti il quesito, se non senti l'attrito
È possibile tu non abbia ancora capito
Oppurе puoi tenerti la parola "poeta" еd usarla come un complimento fino a esaurimento
Mentre io resto a domandarmi "ma perché l'ho detto?"
Ma perché l'ho detto?
Ma perché l'ho detto?



La digestione del futuro oscuro è stata veloce
E non priva di riflusso gastroesofageo
Ma perché l'ho detto?
Assimilare una letteratura multimediale distopica cyberpunk è stato un processo non privo di disturbi metabolici
Ed eccoci nella celiachia dell'iperstizione
Le proteine non nutrono il corpo ma puoi sentire lo spasmo intestinale che ti piega l'intelletto
E come non nutrirsi di futuro
Se come il glutine viene infilato in ogni pasto o serie o piatto o discorso
Fatto da te, da me o da una content factory
Non diciamo più informazione o giornalismo
Come non diciamo più politica ma industria del consenso
E a questo punto il trivio:
O fai la vita dell'asceta che mangia solo pasta senza promesse
O continui a startene male a piagnucolare
Coi figli regrediti a qualche ideologia della tradizione
Oppure spiri, sparisci, ti liberi dai vincoli della prigione corpo
Con l'intestino avvolto attorno al collo
Per me è ovvio: nessuna delle tre
Il paragone celiachia-iperstizione è una metafora
E il motivo per cui la scrivo è sfuggirle, distruggere uno schema da me descritto
Per allenarmi a non lasciarmi prendere in ciclo da visioni preoccupate
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