Ricchi e Poveri
Come Un Idiota
Quattro di fiori in questa casa senza sole
Eppure ieri tenevo in pugno tutti i tuoi pensieri
Il pane e il latte, tutto è pronto là
Ma tu, ma tu...
Sei andato oltre, riprendo il solitario
Mescolando le mie carte
La tua presenza impregna queste mura
La roba l’hai lasciata nell’armadio, ben in fila, ma...
Ma...
Io rimango qui come un idiota
Con la testa frastornata e vuota
E mi ricordo un battito di ciglia
Rivedo la tua gola bianca
E gli occhi tuoi di foglia
In un mosaico pazzo di colori
Il mio corpo in fuga tra due rami
Il pugno chiuso sbriciolava un fiore
Amore mio, graffiato amore mio
Silenzioso, irripetibile amore mio
Tu, rifugio dei miei sogni, te ne vai
Mi stai beffando, felicità che mi sfiori le dita
Ora senza lui
Oh, mio Dio, oh, mio Dio
Senza lui chi son io?
E ti penso più per farmi male
Magazzini e mi dicevi “bella”
Il mio corpo, fiore contro il vento
E per i tuoi fianchi sui miei fianchi di gazzella
I capelli tolti dagli orecchi
E mi bisbigliavi “dolce amore”
Erano i tuoi occhi larghi specchi