Vinicio Capossela
L’acqua Chiara Alla Fontana
E andava all’acqua chiara alla fontana
andava all’acqua chiara alla fortuna
nel fresco camminava
e all’ombra lo incontrò
un cavaliere che le domandò…
E dove andate mai così splendente mia signora
e dove andate mai così da sola
all’acqua voglio andare
andare per specchiar
la veste nuova che mai si sporcò
Ah se potessi bere quell’acqua chiara
ah se potessi berne almeno un’ora
trenta marenghi d’or
vi vorrei regalar
se potessi quest’arsura rinfrescar
Ma io non tengo tazza né bicchiere cavalier
e io non tengo tazza né bicchiere
e l’arsura che vi arde in gola
e che vi asciuga il cuore non vi posso rinfrescar
Ma io non voglio tazza né bicchiere
e io non voglio tazza né boccale
ma questa notte sotto al ciel
nelle vostre braccia io con voi vorrei giacer
E questo non vi posso dire sola, cavalier
e questo non vi posso dir da sola
ma chiederò per voi
il permesso di restar
a chi mi fece adatta a voi piacer
E mamma mamma senti ascolta bene il cavalier
se quello che mi chiede sia da me
trenta marenghi d’or
per il permesso di restar
con lui tutta la notte sotto al ciel.
E fallo figlia mia
tu fai del bene al cavalier
e fallo figlia mia
fallo perché
quei marenghi d’or son la dote che ti dà
la sola dote che ti dà mammà
quei marenghi d’or son la dote che ti dà
la sola dote che ti dà mammà
E giunta mezzanotte sospirava il cavalier
e che tenete e che vi affanna e strugge, cavalier
non è che voi piangete le marenghe che mi avete dato
e che per sempre vi han lasciato
No che non piango l’oro, ma il dolore, mia signor
no che non piango l’oro ma il dolor
perché è mattina e ormai
con l’alba me ne andrò
e a giorno fatto qui più non sarò
perché è mattina e ormai
con l’alba me ne andrò
e a giorno fatto qui più non sarò
E che piangete e che vi affanna il cuore, cavalier
e che piangete e che vi affanna invano, cavalier
su questo petto mio se vuoi tu puoi attardar
su questo petto mio ti puoi attardar…
Su questo petto mio sempre potrai attardar
su questo petto mio potrai attardar…