Il cielo lassù azzurro non è,
per gli uomini qui tregua non c’è.
La vita, oramai, s’inventa da se.
Non ha novità, stupore non ha.
Senza energie, complicità
non credo che ritroveremmo mai
stabilità.
Un altro messia non credo verrà,
questa follia ci tolse l’immunità.
Ecco perché davanti a noi
c’è l’utopia, il buio e l’aridità.
Stringiti a me chiunque tu sia
e se non hai la pelle come la mia,
vedrai, mi adeguerò.
La neve che cade,
che copre e che imbianca.
Che ti entra nel cuore e la pace alimenta.
La neve che aiuta,
che accende quel fuoco così.
E’ neve dovunque trionfa il candore.
La neve che allevia qualunque dolore.
Che annuncia passioni, ritorni,
promesse e chissà
da quante vite fa.
Più uniti si,
la formula è qui.
Tacere no,
si soffre così.
Rivalità,
non paga mai.
Quanta armonia dopo il perdono, non sai.
Spazio per te, spazio per me.
Per chi verrà che ci sia pane,
ci sia più umanità.
E’ bello vedere quel fiore spuntare,
la neve lo avvolge e gli offre tepore.
La neve son lacrime che tanta gente versò.
Perciò quando cade la neve si sente,
ti apre i polmoni ti accende la mente.
Su quella montagna eri un uomo,
in quel tempo anche tu.
Non ti ami più,
allora,
ritorna fratello la strada ritrova.
Un’altra stagione,
una pagina nuova
che dopo la neve sarà primavera vedrai
se ci crederai.
Neve, neve. Per chi ama e chi ha fede.
Neve. Neve