Roberto Vecchioni
Sabato stelle
Il tempo di essere equilibrista
Per entrare e aprire una finestra
E mentre ho tre o quattro piani sotto i piedi
Tu dal tuo letto salti su e mi chiedi:
"Che cosa fai sul filo?"
"Io? Mi alieno, a te ne danno di veleno"
"Dài vieni dentro che vorrei toccarti
Le senti, le ricordi le mie mani?
Domenica son libera di uscire
Domenica, domenica è domani..."
"Domani faccio solo figli giusti
Domani vado nelle due Sicilie"
"Ma dove vai senza me?
Oh, certo, hai cose che non so e che non ti chiedo
Così sei tu: perdonerai, ti illuderai, ci morirai
,n non t-i rit-nrrínrzìi norrhà

Dei sabato, soltanto dentro te
Sarò felice sai
Però tu mi hai amato
Mi hai amato e non mi aspetterai
Mancava così poco sai
Eppure tu mi hai amato
Tu mi hai amato e non mi aspetterai"
"Che vuoi? Qui dentro sei così tranquilla
Felice no ma, chi è che in fondo è felice?
Poi ti trovo come sempre bella
Io devo stare al passo coi tempi
Succede a tutti, noi non siamo i primi
Così va il mondo, non si Può cambiare
Vedessi come è dura star là fuori"
"Ma dove vai?
Ma dove vai senza di me?"
"Che cosa credi? Sia una gioia
Andare via lasciarti qui?"
"Ma cosa dici, come vivi
Cosa inventi, non ti riconosco più,,
"Sta zitta smettila di urlare
Cosa vuoi capirne tu
Io vivo a modo mio, io ti ho amato
Io ti ho amato, non t'aspetterò
Mancava poco, è vero che eri guarita
Eppure io ti ho amato, ti ho amato
E non t'aspetterò"