Roberto Vecchioni
Ma che razza di Dio c’è nel cielo?
L'infinito silenzio sopra un campo di battaglia
Quando il vento ha la pietà di accarezzare
L'inspiegabile curva della moto di un figlio
Che a vent'anni te lo devi già scordare
Sentire d'essere noi le sole stelle sbagliate
In questa immensa perfezione serale
E non capirci più niente nel viavai di messia
Discesi in terra per semplificare
Ma che razza di Dio c'è nel cielo?
Ma che razza di Dio c'è nel cielo?
Ma che razza di guitto mascherato da Signore
Sta giocando col nostro dolore?
Ma che razza di disperato, disperato amore
Lo potrà mai consolare?
Aprire gli occhi e morire in un fruscio di farfalla
Neanche il tempo di una ninna nanna;
L'idiozia della luna, la follia di sognare
La sterminata noia che prova il mare;
E a questa assurda preghiera di parole, musica, colori
Che gli continuiamo a mandare
Non c'è nessuna risposta
Salvo che è colpa nostra
E che ci dovevamo pensare
Ma che razza di Dio c'è nel cielo?
Ma che razza di Dio c'è nel cielo?
Ma che razza di disperato, disperato amore
Può tagliare la notte e il dolore?
Ma che razza di disperato, disperato amore
Più di questo respirare
Più di tutto lo strisciare?
Ma che razza di Dio c'è nel cielo?
Ma che razza di Dio c'è nel cielo?
Ma che razza di disperato, disperato amore
Più di questo insensato dolore?
Ma che razza di Dio c'è nel cielo?
Ma che razza di buio c'è nel cielo?
Ma che razza di disperato, disperato amore
Più di questo non capire
Non sapere sbagliare
E lasciarsi perdonare?
Ma chi è l'altro Dio che ho nel cuore?
Ma che razza d'altro Dio c'è nel mio cuore
Che lo sento quando viene
Che lo aspetto non so come
Che non mi lascia mai
Non mi perde mai
E non lo perdo mai