Vincenzo da Via Anfossi
Il Primo E L’Ultimo
[Testo di "Il primo e l'ultimo"]
[Strofa 1]
La prima volta che ho giocato a guardie e ladri
Il ruolo non ho scelto il fato sussurrava all'orecchio
Poi gli sguardi dei padri sembrava sapessero
E ancora non capisco perché non piansero
E mi ricordo le fughe dalle volanti
Mia madre e i suoi pianti
Mio padre, con le parole tra i denti
Gli inquirenti, le loro facce e gli agenti
E mi rivedo in mio padre con le parole tra i denti
Il fatto è che impari dopo la prima volta
Come un bambino che tocca il fuoco e si scotta
Conosco il dolce perché ho conosciuto l'amaro
Dove non basta l'abbraccio di madre a darti riparo
Se poi i ricordi si frammentano
E certezze non sono più tali e ti sembrano
Illusioni di quand'eri bambino
Vita pura e le parole tagliano mentre raffino
Zio prendo e servo solo chi è vicino
Il pianto sordo è l'immagini del tuo destino
Non basta dire c'ero! se il cielo non si apre
La pioggia è il pianto della gente che assetate
Vi vedo attoniti quando cito ste trame
Della pietà io non so che farmene
Verso inchiostro sui tagli della censura
E la parola che si tatua sopra la carne!
[Ritornello]
Ogni giorno mi sveglio come fosse il primo
Ogni notte lascia il segno come a Caino
Il mio destino mi segna e m'insegna
A stare al mondo fino all'ultimo giorno
Ogni giorno mi sveglio come fosse il primo
Ogni notte lascia il segno come a Caino
Il mio destino mi segna e m'insegna
A stare al mondo fino all'ultimo giorno
[Strofa 2]
A volte è come stare in ginocchio davanti all'altare
Mentre ti chiedi se stia ad ascoltare
Col dubbio che ti assale sarà che l'odio pesa uguale
Dove l'amore che ti porta ad agire
Nel cuore niente che possa inibire, niente
Troppo dolore per riuscire a dormire
La gente non riesce a capire ma è brava a criticare
Senza conosce le prove che infligge il quartiere
E quando giri in cerca di una svolta
Ogni volta che menti a te stesso dicendo che l'ultima volta
E il TG col intervista nel blocco
Quando senti dire "Non capisco era un bravo ragazzo"
Ti hanno visto crescere e non ti conoscono
Solo perché troppo impegnati per vederti all'angolo
Ma quale dialogo no non ti ascoltare, diavolo
E come vivere dentro un monologo
Del resto è come stare chiuso in te stesso
Come un barbone che cerca calore nel cartone
Lo sguardo fisso nel vuoto perso
Di chi ha perso tutto e dormi all'aperto
Pance gonfie parlano di vita buttando pietà
Dai telegiornali _ ai volti delle città
Fatti, non nomi, parati la schiena
È educazione non si parla con la bocca piena
[Bridge]
C'è chi vive all'ombra dei parla parla
Chi in strada fa i numeri sperando di svoltarla
Spera che madama non lo prenda
Chi ha orecchie intenda, non ci sono numeri su questa agenda
[Ritornello]
Ogni giorno mi sveglio come fosse il primo
Ogni notte lascia il segno come a caino
Il mio destino mi segna e m'insegna
A stare al mondo fino all'ultimo giorno
Ogni giorno mi sveglio come fosse il primo
Ogni notte lascia il segno come a caino
Il mio destino mi segna e m'insegna
A stare al mondo fino all'ultimo giorno