Raige
Avgvsta Tavrinorvm
Willie Peyote:
La gola gratta. È freddo fuori e dentro l’auto si forma la cappa
Se fai su uno spino, giù il finestrino
La nebbia vuole sconvolgere, avvolgere Torino
È tutto soffice, da mordere. È mia complice
Si isola lontana, la guardo dall’alto
E calmo, col palmo seguo il contorno del panorama
E si confondono in disordini di giorni
Loro dormono e tu dormi. E il tuo respiro mi chiama
Mi culla e mi ama. Lo sincronizzo con il mio
Spalanco le braccia, disegno il cristo di Rio
Addio non volgio dirlo, anche se molti lo fanno
Io ho capito dal mio primo anno quello che gli atri non sanno:
Che l’aria di qua influenza la mia identità
Il grigiore del suo cuore resta una necessità
Per queste sonorità impresse nel mio dna
Sos, Black City mantiene le sue promesse

Rit
No, non ne posso più. Mi sento sempre più un estraneo tra di voi, e non passa. Vivo la Torino che mangia il talento che le capita a tiro, schivo i suoi denti, stringo la biro. Siete tutti identici, io no,no,no,no,no

Raige:
Ogni mattina, indipendentemente dalla sera prima
E se c’ho Jenny nel letto vicina
Io mi alzo, apro la finestra e bacio il cielo di questa città
La mia puttana senza età
La ringrazio perche sa
Come togliermi spazio e me lo dà
Quando tutto è uno scazzo e non va
E io allora vi lascio alla guerra del Rap
Amo Torino quando l’aria è ghiacciata, in inverno pieno
Che non puoi fare a meno di una passeggiata
Amo Torino quando l’aria è frizzante
In estate, le persone incollate alle strade
Odio Torino e la sua aria pesante
Queste teste di cazzo mi hanno rotto le palle
Ogni istante che parlo è regalato
Per questo sono sempre distante, incazzato ed arrogante
Rit
No, non ne posso più. Mi sento sempre più un estraneo tra di voi, e non passa. Vivo la Torino che mangia il talento che le capita a tiro, schivo i suoi denti, stringo la biro. Siete tutti identici, io no,no,no,no,no

Shula:
2007, l’anno giusto per dirti quello che provo
Ci provo visto che se mi muovo tu sei il mio contorno
E sai già che ritorno se scappo. Tu mi tieni in scacco
Ma tra i tuoi muri io a volte non mi ci ritrovo
Mi perdo in mezzo ai vicoli, mi perdo nei locali
E mi ritrovo con le stesse facce in posti tutti uguali
Rientriamo sempre agli stessi orari
Un’ora a letto e poi torniamo senza voglia ai nostri lavori precari
La proteggo con la testa, con il cuore e con l’orgoglio
Non voglio vederne il crollo fino a che non sarò morto
E se nel 2030 qualcuno la tormenta
Saprà fin da adesso che ci avrà sempre tutti contro
Saprà che sarò pronto a difenderne la storia
Finchè ne avrò la voglia, finchè ne avrò memoria
Finchè non capirete
Che la rabbia che Torino covava ora è esplosa

Rit
No, non ne posso più. Mi sento sempre più un estraneo tra di voi, e non passa. Vivo la Torino che mangia il talento che le capita a tiro, schivo i suoi denti, stringo la biro. Siete tutti identici, io no,no,no,no,no

La ringrazio perche sa
Come togliermi spazio e me lo da
Quando tutto è uno scazzo e non va
E io allora vi lascio alla guerra del Rap
La ringrazio perché sa
Come togliermi spazio e me lo da
Quando tutto è uno scazzo e non va
E io allora vi lascio. Io no,no,no,no,no